Nella tarda mattinata di sabato 21 marzo, per oltre due ore, una delegazione di genitori provenienti da Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto, Lazio, Campania, in rappresentanza dei Comitati sorti in tutta Italia fin dallo scorso autunno per difendere la Scuola pubblica dai tagli di 8 miliardi euro voluti e decisi dal Ministro Maria Stella Gelmini e dal Ministro dell’Economia e Finanza Tremonti, ha avuto un incontro con il responsabile della segreteria del Ministro Gelmini, dott. Pasquale Capo, con il capo del dipartimento Istruzione dott. Giuseppe Cosentino e con il direttore del Personale Scolastico, dott. Luciano Chiappetta.
La delegazione, di cui facevano parte anche alcuni insegnanti, ha consegnato personalmente al direttore generale per il Personale Scolastico, Dott. Chiappetta, 155.000 copie dei moduli di iscrizione per l’a.s. 2009/10 a testimonianza delle scelte effettuate dalla maggioranza delle famiglie italiane; con tali moduli, infatti, i genitori dei bambini italiani che il prossimo anno scolastico frequenteranno la scuola primaria hanno richiesto un orario scolastico erogato secondo le modalità antecedenti alle modifiche di legge apportate dal Ministro Gelmini.
A fronte di tale massiccia richiesta di una scuola pubblica di qualità da parte della società italiana, i funzionari del Ministero, pur invitando la delegazione ad un nuovo incontro nelle settimane prossime, hanno ribadito che per le classi prime a modulo gli organici verranno attribuiti sulla base di 27 ore settimanali per classe. Questo a dispetto del fatto che oltre il 50 % delle famiglie abbiano richiesto il modello organizzativo a 30 ore. D’altra parte, le classi a tempo pieno, già garantite dalla Legge n. 176/2007 del governo Prodi, non verranno incrementate se non in numero infimo.
Prendiamo atto una volta di più che il governo non intende ascoltare le richieste delle famiglie e del mondo della scuola e che la politica scolastica è dettata, in realtà, dalle imposizioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze e/o dalla determinazione di squalificare la scuola pubblica perché tale. In sintesi: meno tempo scuola, meno qualità didattica e pedagogica, meno diritti alla formazione per tutti e per tutte, e una società sempre più debole socialmente e a rischio di devianze giovanili, destinate a crescere e a diventare adulte con gli individui.
Respingiamo con forza una politica miope che rifiuta di investire nel futuro dei cittadini e delle cittadine italiane e continueremo, a partire dalla pubblicazione della circolare sugli organici, ad opporci con determinazione alle sue pretese ed obiettivi.
Assemblea Nazionale dei Comitati Genitori-Insegnanti in difesa della scuola pubblica di tutti e tutte, per tutti e tutte.
Roma, 22 marzo 2009